Riserva Naturale Orrido di Botri

Date:Mar 24, 2013
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L’Orrido di Botri è un’aspra ed imponente gola calcarea , con ripide pareti scavate in profondità dalle fredde acque del torrente Rio Pelago.

orrido4Il canyon si inserisce in un paesaggio appenninico caratterizzato da ambienti rupestri ed estese faggete, dominato dalle cime del monte Rondinaio e delle Tre Potenze che sfiorano i 2.000 metri di altezza.

Profonda gola calcarea, di suggestiva bellezza, con presenza di rara flora rupestre e di numerosa avifauna pregiata rappresentata da aquila reale, poiana, astore, gheppio, gufo reale. L’Orrido di Botri è una spettacolare gola calcarea scavata nel corso del tempo dallo scorrere delle acque dei torrenti Mariana e Ribellino, che si congiungono poi formando il Rio Pelago. Nel periodo estivo, quando la portata delle acque è minore e la temperatura un po’ più mite, è possibile risalirne il tratto finale, da Ponte a Gaio fino al Pozzo del Diavolo.

Al suo interno la vegetazione è distribuita secondo una stratificazione verticale, con i livelli più umidi e freddi alla base dove predominano i muschi e le felci, sostituiti mano a mano che si sale verso l’alto dai livelli più temperati, dove si incontrano piante di aquilegia e silene in mezzo ad estese faggete. Le impervie pareti del’orrido arrivano in alcuni punti fino a 200 m. di altezza, e da sempre costituiscono un sito di nidificazione ideale per l’Aquila Reale, che non di rado si osserva volteggiare sopra il canyon

Le visite partono da Ponte a Gaio, unico accesso alla gola, dove si trova il centro accoglienza del Corpo forestale dello Stato e la biglietteria. A causa dei frequenti guadi e del fondo scivoloso, è obbligatorio l’uso del casco protettivo e sono consigliate calzature idonee, chiuse e allacciate. Per la tutela dell’ambiente naturale e per l’incolumità degli escursionisti, la Riserva è aperta da giugno a settembre.

 

video della riserva